Dopo i casi di Megaupload (Kim Dotcom) e di Aaron Swartz, la cattiva tradizione riguardante i diritti digitali, di quella che si autoproclama come la più grande democrazia del mondo, può vantare un altro episodio ecclatante grazie alle rivelazioni di Edward Snowden. Episodio che ha contraddistinto l'intero dibattito pubblico statunitense e mondiale per tutta la seconda metà del 2013 e che è destinato a cambiare in modo radicale le convinzioni e le abitudini di milioni di cittadini e, speriamo, come monito per le generazioni politiche future. Oltre a testimoniare le cattive abitudini di una classe politica statunitense, autoproclamatasi paladina dell'ordine mondiale, indegna e imperdonabile.

Edward

Edward Snowden è un tecnico informatico statunitense, originario della North Carolina, che per motivi professionali si è trovato a contatto con l'infrastruttura dei servizi segreti americani e dei servizi per la sicurezza nazionale, in particolare con la NSA, l'Agenzia Nazionale della sicurezza. Di formazione informatica (diploma preso in due step a causa di problemi di salute e master seguito online presso l'Università di Liverpool), dopo un tentativo di carriera militare nelle forze speciali stroncato da un infortunio durante l'addestramento, ha incominciato il suo percorso professionale come consulente per la sicurezza della NSA nel 2004/2005 presso l'Università del Maryland. Successivamente ha lavorato come esperto di sicurezza informatica per la CIA dal 2007 al 2009 con copertura diplomatica presso Ginevra, prima di lasciare e di lavorare come consulente presso Dell, in una struttura dell'NSA in una base militare statunitense in Giappone, fino agli inizi del 2013. La sua ultima esperienza lavorativa è stata di circa tre mesi, ad inizio 2013, per la società di sicurezza informatica Booz Allen Hamilton, sempre presso una struttura NSA. E' stato licenziato da questo ultimo incarico a seguito della pubblicazione delle sue prime rivelazioni. Al momento della pubblicazione Snowden, per paura di ripercussioni, si è spostato ad Hong Kong ed attualmente vive sotto asilo temporaneo in Russia. E accusato dagli Stati Uniti di spionaggio internazionale e difficilmente riuscirà a rientrare nel suo paese natale.

La vicenda

Nel 2012 Edward, con già 4/5 anni di esperienza e un quadro già sufficientemente dettagliato dei metodi poco ortodossi e di dubbia moralità utilizzati dalla NSA, prende contatto con il giornalista del Guardian Glenn Greenwald prima (fine 2012), e con la videodocumetarista Laura Poitras successivamente (inizio 2013). Entrambi si erano occupati precedentemente di vicende legate alla NSA. Verso metà 2013 prenderà contatto anche con il giornalista del Washington Post Barton Gellman e poco dopo incomincerà la pubblicazione delle informazioni e del relativo materiale marchiato NSA, soprattutto presentazioni powerpoint, su numerose testate giornalistiche internazionali che, nel giro di pochissimo, verrano riprese in maniera esponenziale da tutti i media mondiali. Agli inizi di Giugno 2013, su richesta dello stesso Snowden, la sua identità viene resa pubblica dal The Guardian, nella convinzione, peraltro condivisible, che quello che stava succedendo all'interno dei programmi della NSA fosse incostituzionale e privo di ogni moralità. Le informazioni pubblicate hanno portato alla luce un sistema di sorveglianza di massa, strutturato e articolato in numerosi programmi governativi segreti, tanto capillare da essere difficile da descrivere in poche righe e, nonostante a quanto sembra siamo solo ad una piccola percentuale di tutte le informazioni disponibili, il caso si sta gonfiando sempre di più e ci sono già state anche alcune tensioni internazionali fra gli Stati Uniti e altri stati, come ad esempio Brasile e Germania, in seguito ad alcune rivelazioni di sorveglianza internazionale.

Le considerazioni

Sul fatto che Snowden sia da considerarsi un eroe, secondo chi scrive, non ci sono dubbi. Nonostante i ripetuti tentativi di attaccare la persona per ridimensionare la portata delle sue rivelazioni, queste hanno fatto luce su tutto un mondo sotteraneo che in molti avevano ipotizzato ma che, senza le prove a sostegno portate da Snowden, rischiava di rimanere, nella colpevole omertà e disinformazione portata avanti dal governo statunitense, un semplice scenario fantastico e orwelliano di pochi fanatici paranoici. Quello che è stato porato alla luce è un sistema studiato e ingegnerizzato, di sorveglianza di portata globale, impossibile da conciliare con gli ideali di democrazia e di libertà di cui gli Stati Uniti hanno infarcito la propria propaganda agli occhi dei propri cittadini e agli occhi del resto del mondo. Ne viene fuori un quadro crudo, con violazioni di ogni grado alle libertà personali e ai diritti dell'uomo, e, ancor più grave, una ben precisa strategia a lungo termine per nascondere e negare il tutto o, peggio ancora, giustificarlo nel nome della sicurezza nazionale o addirittura mondiale. Per definire una persona che ha portato alla luce tutto questo, mettendo a rischio se stesso e la sua famiglia, onestamente non viene in mente altro termine se non eroe.